Linea SFM2: Vignola – Bologna – Portomaggiore Linee attuali: Bologna – Vignola e Bologna – Portomaggiore Proprietà: Tper Comuni: Vignola, Savignano s. P., Bazzano, Crespellano, Zola Predosa, Casalecchio di Reno, Bologna, Castenaso, Budrio, Molinella, Argenta, Portomaggiore Percorso: Vignola Savignano Centro Savignano Mulino Bazzano Crespellano Muffa Crespellano Centro Crespellano Via Lunga Zola Ponte Ronca Zola Chiesa Zola Centro Zola Pilastrino Zola Riale Casalecchio Palasport Casalecchio Ceretolo Casalecchio Garibaldi Bologna Casteldebole Bologna Borgo Panigale Bologna Prati di Caprara Bologna Centrale Bologna Zanolini Bologna Libia – S. Orsola Bologna S. Vitale – Rimesse Bologna S. Rita Bologna Via Larga Bologna Roveri Castenaso Villanova Castenaso Cà dell’Orbo Castenaso Stellina Castenaso Centro Budrio Stazione Budrio Centro Budrio Mezzolara Molinella Guarda Molinella Centro Consandolo Portomaggiore Caratteristiche: Lunghezza: 58 km (24 + 34 km)
Strategicità del Servizio Ferroviario Metropolitano
L’esempio della ex-Veneta
Strategia. Questa parola, che deriva dall’arte militare, e significa una pianificazione non discutibile da parte di un comandante supremo ed assoluto, ha travalicato da tempo i suoi confini bellici ed ha invaso molti campi sociali: sport, aziende, politica etc… Strategia, con la sua enfasi anche fonetica, dà quel senso di indiscutibile, perentorio, ineluttabile, che manca alle vecchie tattica, piano, programma, ormai poco efficaci, pallide, obsolete. E’ dal 1997, dal tempo dell’accordo firmato dal Sindaco Vitali, che politici ed amministratori, comunali, provinciali e regionali declamano a pieni polmoni e descrivono con caratteri indelebili la “strategicità” del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) per implementare definitivamente il quale altro non si aspetta che il completamento della Stazione sotterranea A/V di Bologna ed il ripristino dei 4 (o 3 causa people mover) binari ora inutilizzabili, il che dovrebbe avvenire, finalmente, nel 2013. Di conseguenza ci si aspetterebbe una accelerazione delle costruzioni delle stazioni e fermate urbane ancora solo sulla carta, ed il completamento della infrastrutturazione mancante, od incompleta, o tecnologicamente obsoleta. Infatti, giovedì scorso, alla Commissione Comunale competente, è stato presentato il progetto dell’interramento del tratto urbano della Bologna-Budrio che interessa 6 passaggi a livello bolognesi, fra i quali il cruciale di via Rimesse su quello che avrebbe dovuto essere un ramo dell’asse dell’89 (1889). Ebbene, quale delusione apprendere che, come si temeva, non ne viene previsto il raddoppio dell’unico binario (neppure come possibilità futura) precludendo per sempre la possibilità di cadenzamento al quarto d’ora e che la nuova fermata Libia-Sant’Orsola verrà costruita al greggio, e sul lato nord del binario. Non è dunque strategica una linea passante che parte da Vignola ed arriva a Portomaggiore passando per Casalecchio, Castenaso e Budrio e ha ben 10 fermate urbane nel Comune di Bologna? Il complesso ospedaliero universitario Sant’Orsola enumera 1758 posti letto e 5355 dipendenti (destinati ad aumentare), un calcolo empirico fatto dall’Università presume circa 20.000 persone coinvolte al giorno (oltre 11.000 solo di visite ed esami ambulatoriali). Sono oltre 7 milioni di persone l’anno che entrano ed escono da quella decina di ettari a sud di via Massarenti con i problemi che ben conosciamo. Per l’aeroporto Marconi, che non muove molte persone di più, si prevede addirittura una navetta sopraelevata dedicata mentre ad un attrattore di traffico di tale rilevanza si usa la lesina? Sì, perché, a detta dei tecnici della Regione il secondo binario farebbe aumentare di 6/7 milioni la spesa prevista di 42, compreso il nuovo materiale rotabile, mentre per il completamento della fermata siamo agli spiccioli. Opera strategica? Forse dovremo chiedere agli editori italiani di ristampare i vocabolari…
Perfettamente d’accordo, non prevedre il doppio binario in contemporanea con i lavori di interramento é dimostrazione di una cecitá imperdonabile per chi come Merola dice di voler costruire la Bologna dei prossimi decenni.
Mentre per quanto riguarda il PM ritengo che sia progetto un giusto per gli obiettivi che si pone (anche se l’aumento dei costi mi lascia perplesso, ma saranno da valutare) e quindi mi trovo d’accordo con Merola.
Per quando riguarda il tratto di SFM che va dalle Roveri fino a Casalecchio passando per il centro (Stazione) non rendersi conto che si tratta di un potenziale Metro quasi giá fatto in casa, é un errore madornale e imperdonabile di scarsa visione del futuro di cui Merola e e tutta la cittá a causa sua si pentirá in futuro.
Ovviamente non concordo sul PM. E’ un progetto nato con una tara genetica insuperabile: la pretesa di dare un collegamento diretto ad un aeroporto da 6/8 milioni di passeggeri quando, in tutto il mondo, non se ne parla neppure sotto i 22/24, causa costi. Per questo la prima gara è andata disertata e la seconda è stata vinta da un progetto solo grazie al prezzo inferiore (per forza la spagnola Acciona aveva, incautamente, presentato un vero mezzo di trasporto).Il risultato è un sistema fatto di forzature al risparmio, come le campate che non sostengono più di una carrozza per volta, come le carrozze Intamin P30 che su 17 metri di lunghezza porteranno, a fatica, non più di 30 passeggeri, con valige, a viaggio. Inoltre quando il Marconi avrà costruito la nuova aerostazione, obbligatoria per superare il tetto di 8 milioni, pena il declassamento, il terminal del PM si troverà a 800 metri, da superare con percorsi di scale mobili e tapis roulant interni, in parte sotterranei, perché una servitù militare insuperabile impedisce il prolungamento del PM stesso.
Mi pare che ci siano tutte le ragioni per annullare anche questa incauta progettazione.
Paolo Serra