Ieri mattina ho partecipato ad un convegno che si è svolto in Cappella Farnesea Bologna, organizzato da PD Ecodem, su Ambiente e green economy “la città desiderabile”, dove durante 4 ore serrati interventi e testimonianze anche internazionali si sono avvicendati. Riporto alcune considerazioni, fra cui quelle di Bersani e Bratti:
Prima dell’ultima “gelata” del governo, le rinnovabili vedevano 4 Paesi trainanti: CINA, GERMANIA, USA, ITALIA. Nell’ultimo triennio +120% tecnologie made Italy.
Ora non esiste un piano energetico governativo ma c’è una costante nel governo: l’assenza, che è la strategia che consente di far confliggere le parti sociali. Ha messo l’uno contro l’altro due sistemi imprenditoriali, uno giovane e uno grande ed energivoro. Un governo dovrebbe gestire la situazione e non sposare il più forte. L’Europa ci aiuterebbe: dà importanti obiettivi da raggiungere entro il 2020 e la ns regione si dà obiettivi addirittura migliori di quelli europei: il piano RER green economy, riconversione dei grandi impianti, energie rinnovabili, certificazione energetica, mobilità sostenibile. e questo attraverso un percorso partecipato (circa un mese con stakeholders per individuare gli obiettivi, poi condivisione).
Errani ha dato,unico, la delega della green economy all’Assessorato alle attività produttive.
La ns dx di governo ha su g.e. e sviluppo energetico posizioni opposte a quello del resto d’E. Questo governo ha fatto solo una moratoria sull’atomo, all’indomani di Fukushima, ma pensano solo di “far passare a’ nuttata” e poi riprovare un allungo: questo potrebbe agire come dissuasore per l’affluenza al referendum.Dopo, il governo avrà mano libera per rilanciare il piano nucleare senza ostacoli.
Infatti, il Decreto che taglia gli incentivi che ammazza l’unico settore in crescita è fatto per il businnes nucleare. La Germania darà incentivi fino al 2017, poi saranno autonomi. E dobbiamo pensare che quando la Germania nel 2032 uscirà totalmente dal nucleare con l’80% delle rinnovabili, noi saremo al nucleare di terza generazione..!
Occorre invece un nuovo modello di sviluppo su valori fondamentali quali
– La salvaguardia del territorio (risorsa finita)
– Un modello che vada oltre il valore aggiunto: ricerca e innovazione, nuove filiere produttive, meno enrgivore e più pulite.
In questa crisi abbiamo perso 3 punti di disoccupazione, e 1 giovane su 5 lavora, ma come? Occorre in primo luogo una politica di crescita, come fare occupazione, e occorrono regole per il sistema produttivo: un’ora di lavoro precario non può costare meno di un’ora di lavoro stabile. occorre ridurre l’enorme quantità di tipologie dei contratti di lavoro, e garantire i diritti in modo universalistico, ovvero a tutte le tipologie gli stessi diritti.
E occorre poi in secondo luogo come fare crescita: e qui occorre la cultura ambientalista. La dx ha una posizione di retroguardia: vede l’ambiente come limite della crescita, e la cultura ambientalista deve essere cultura di governo. Il PD deve essere il grande partito ambientalista moderno,che tiene sintesi di economia e dell’ambiente, che pur con scarse risorse, in modo non protezionistico, ma di grande sfida economica, promuove le rinnovabili made Italy.
Le proposte, nel dettaglio:
agevolazioni fiscali del 55%, incentivi permanenti per la riqualificazione energetica degli edifici; avviando un piano straordinario di riqualificazione degli edifici pubblici (Scuole ed H in testa), istituendo un fondo di rotazione di100 milioni di e. all’anno; costruire 100.000 alloggi di edilizia pubbl e canone agevolato a bassissimo consumo energetico; combinare tecnologie energetiche e quelle della sicurezza in un approccio di edilizia intelligente e sostenibile.
Mobilità sostenibile, contrastando i tagli alla mobilità che il governo attua alle regioni, favorendo investimenti pubblici per mezzi (bus a metano, più treni per pendolari, incentivi fiscali per i “ticket transport”);sostegno alla ricerca per auto ecologiche; promuovere l’uso della bicicletta favorendo la filiera collegata (costruttori, riparatori, bike sharing) favorire il passaggio delle merci da gomma a rotaia e cabotaggio.
Ecoincentivi per elettrodomestici a baso consumo ed alta efficienza energetica
Costruire una industria nazionale delle fonti rinnovabili(eolico-solare-biomasse- idraulica-biocarburanti). Oggi è possibile porsi l’obiettivo di raggiungere nel 2020 il 17% dei consumi finali da rinnovabili
Semplificazione delle procedure di autorizzazioni per impianti di rinnovabili e certezza delle regole.
Favorire le imprese che valorizzino il patrimonio ambientale e storico culturale, che sviluppino il turismo e l’agricoltura di qualità. La sfida della qualità made in Italy rafforzando strumenti di difesa dalle contraffazioni, e le sinergie fra turismo, made in Italy e settore agro alimentare.
Puntare su ricerca ed innovazione: proseguire il lavoro avviato con Industria 2015 (è bene ricordare che è stato l’ultimo progetto in materia e che è stato presentato dall’allora ministro Bersani) e lanciare programma industria 2020. Favorire lo sviluppo dei Tecnopoli che mettano in rete le strutture di ricerche con le realtà produttive finalizzando i fondi europei.
Incentivare la riduzione alla fonte dei rifiuti prodotti, un decremento del 15% in dieci anni rispetto ad oggi sarebbe un 18% dell’obiettivo nazionale di riduzione di CO2 = a far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.Promuovere la ricerca dell’ecodesign per ridurre gli imballaggi.
Ripristinare i fondi per le infrastrutture e per la difesa del suolo e del dissesto idr geologico, che sono passati da 510 mil del 2008 a 120 mil nel 2010: allentare il patto di stabilità equivale ad aprire subito cantieri per piccole e medie imprese
Puntare su una fiscalità verde, ovvero ridurre il carico su lavoratori ed imprese, spostandolo su consumi di energie e materie prime e rendita finanziaria; imposte sulle emissioni di CO2 legate ai prodotti.
Ai cittadini deve essere garantito il rispetto delle regole da parte di tutti. Indipendenza ed autorevolezza del sistema di controllo ambientale, e collaborazione fra ee.pp. (ISRA,ARPA,APPA). Vanno sviluppati i servizi ambientali (monitoraggio della qualità dell’aria e dell’acqua in primo luogo,del consumo di suolo, servizi all’agricoltura, circolazione e produttività del mare, gestione dei sistemi costieri, adattamento al cambiamento climatico).
E’ stato un convegno interessante, che ha visto anche documentari testimonianti espienze di come, in altre città Euopee, si sia avviato un percorso tale da renderle capitali verdi d’europa.
Esempi di città della Lega delle Città Europee (EUROCITY)
Copenaghen, che ha avviato politiche che nel giro di 20 anni hanno portato risultati, o Stoccolma, capitale verde 2010, con meno 25% di emissioni di gas serra, – 20% di trafico in E e U dal centro. Obiettivo 2020:100% di veicoli puliti. Nel 2050 eliminazione totale di combustibili fossili.
Da Amburgo, quest’anno, 2011, partirà un treno verde che, haime!, non toccherà nessuna città italiana. Un treno delle buone idee, che dovremo andarci a cercare, senza aspettare che arrivi da noi, perché non ne ravvedono il motivo…
E Merola è andato in giro per l’E. a fare un po’ di benchmarking. Ma questa è un’altra storia, la storia di un programma di governo della città, che approfondiamo un’altra volta…
Incominciando da domani sera: si terranno, in ogni quartiere di Bologna, tavoli di discussione sul Welfare della nostra città. Io parteciperò a quello che si svolgerà per il quartiere navile a corticella, al Candilejas.
Tiziana Gentili