Grande enfasi in questi giorni sul record passeggeri annui del Marconi che ha superato i 6,5 milioni. Se esaminiamo, però, i dati del bacino regionale vediamo che non è tutto oro quel che riluce. Il record, infatti, è stato fatto sulle spoglie di Forlì e Rimini, chiusi rispettivamente nell’aprile del 2013 e nell’ottobre scorso dopo lunghe agonie e dopo dissanguanti battaglie triangolari per attirare il low cost, stravinte ovviamente da Bologna. In realtà dopo il crollo del 2013 la ripresa del 2014 non ha consentito di raggiungere il tetto di bacino di 7,2 milioni del 2011. Se si aggiunge anche Parma i dati non cambiano.
Rimini sta per ripartire in questi giorni e Forli nella primavera prossima con nuove società di gestione competamente private che, sulla carta, paiono piuttosto aggressive. Il tempo dei deficit coperti in modo più o meno trasparente dagli enti locali è finito, sarà il mercato a deciderne il futuro. Su questo si innesta il previsto ingresso in borsa di Sab, direi un palliativo per allungare i tempi della totale privatizzazione di tal genere di società con capitale pubblico e normative di diritto privato che non hanno reali ragioni economiche di esistere.
Paolo Serra