Inviato: martedì 5 giugno 2012 17:53
A: ‘RSconciaforni@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘benamati_g@camera.it’; ‘vassallo_s@camera.it’, mazzuca_g@camera.it;
Inviato: martedì 5 giugno 2012 15:54
A: ‘ghedini_r@posta.senato.it’; ‘sangalli_g@posta.senato.it’; ‘vitali_w@posta.senato.it’; ‘berselli_f@posta.senato.it’; ‘bettamio_g@posta.senato.it’; ‘palmizio_e@posta.senato.it’; Lenzi Donata; Alessandro Bratti; ‘galletti_g@camera.it’; ‘laforgia_a@camera.it’; ‘mura_s@camera.it’; ‘raisi_e@camera.it’; ‘vassallo_s@camera.it’; ‘zampa_s@camera.it’; ‘bernini_a@camera.it’; ‘cazzola_g@camera.it’; ‘garagnani_f@camera.it’; ‘GFavia@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘FGrillini@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘TCasadei@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘AMumolo@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘PMarani@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘GMeo@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘GNaldi@Regione.Emilia-Romagna.it’; ‘mmonari@regione.emilia-romagna.it’; ‘snoe@regione.emilia-romagna.it’
Cc: ‘salvatore.caronna@europarl.europa.eu’; ‘vittorio.prodi@europarl.europa.eu’
Oggetto: RUMORE AEROPORTO MARCONI BOLOGNA
Comitato per la Compatibilità Aeroporto-Città (Bologna)
Agli eletti a Camera, Senato e Consiglio Regionale delle circoscrizioni bolognesi.
Da 15 anni (D.M. 31/10/1997) l’impatto acustico dei movimenti aerei nei dintorni aeroportuali viene quantificato per legge tramite il Livello di valutazione del rumore aeroportuale (LVA). L’indice, però, è un dato statistico, ottenuto dividendo la somma dei decibel registrati dalle centraline nelle due fasce diurna (06-23, 17 ore) e notturna (23-06, 7 ore) ottenendo un dato medio che non riesce a rendere la realtà della percezione psicofisica dell’effetto acustico. Nessuno si sognerebbe di paragonare l’effetto di una randellata sul cranio a quello dello stesso peso suddiviso in stuzzicadenti. Eppure l’indice funziona pressoché alla stessa maniera. A Bologna gli abitanti delle zone Lame, Arcoveggio, Croce Coperta (con propaggini in San Donato e Fiera) che hanno dato vita ad un nuovo comitato dall’estate 2011, Comitato per la Compatibilità Aeroporto-Città, (già un primo movimento di cittadini fu aggregato negli anni ’90, ed ottenne il monitoraggio continuo dei decolli sulla città ed il conseguente contenimento dei livelli Lva di legge), si sono accorti che, pur essendo il Lva costante, o addirittura diminuito, la percezione di disturbo non tendeva a diminuire. Paradossalmente, quando, ai tempi dei famigerati aerei cap.2 Icao, capaci di far scattare gli allarmi alle auto parcheggiate o alle case non abitate, l’Lva era ben superiore ai 65 dB, il disturbo era meno percepito di ora che è stabilmente sotto, come mostra la seguente tabella:
Anno |
Numero mediodecolli giorn. |
Di cuicap 2 |
Indice LVA(Pescarola) |
1996 |
29 (cap 3+cap 2) |
5 |
68,6 decibel |
2010/2011 |
53 cap. 3 |
0 |
62,0 decibel |
L’indice Lva, d’altronde fu studiato proprio per contrastare i vecchi modelli tipo DC9 e Boeing 737 che al decollo superavano i 130 decibel (peggio di un rave party), tant’è vero che le centraline omologate usano il filtro A, adatto principalmente a misurare i massimi di picco, mentre ora il filtro C potrebbe adattarsi meglio a misurare la reiterazione di sciami aerei relativamente meno rumorosi. Il sistema nervoso umano, ed animale, evidentemente, non segue leggi statistiche e, probabilmente, per molti un aereo o due all’ora durante le ore diurne, anche molto rumorosi, costituiscono meno fastidio di un aereo che passa alle 3 di notte, o di uno stormo di 4/5 decolli consecutivi mentre si guarda il telegiornale o si telefona. Non c’è centralina che possa misurare la seccatura di una conversazione interrotta più volte per una decina di secondi in pochi minuti.
Per questo, oltre ad aver chiesto al Sindaco di Bologna una serie di misure con una petizione che ha raccolto 3000 firme, che alleghiamo, chiediamo a tutti i deputati, senatori e consiglieri regionali eletti nelle circoscrizioni di Bologna di interessarsi già da questo mandato legislativo nazionale e regionale per esaminare, quantomeno, un perfezionamento dell’indice, se non un suo superamento. In alcuni paesi dell’U.E. sono già in atto esperienze. Ad esempio in Belgio la Société Wallonne des Transports (SOWAER) usa come indicatore il Level Day Evening Night (LDEN) che tiene conto della sensibilità maggiore dalle 19 alle 23 con penalizzazione di 5 dB, intermedia a quella notturna di 10 dB, mentre la zonizzazione del dintorno aeroportuale oltre che ad essere più estesa è suddivisa in quattro zone anziché tre e tutte di almeno 5 dB inferiore alle nostre. In Gran Bretagna monitorano, inoltre, volo per volo, i decolli a fine pista, multando i velivoli che superano il livello prescritto al decollo e reinvestendo nelle zone disturbate mentre il divieto di voli notturni (23-06) è reale e non virtuale come spesso accade al Marconi.
A tutto ciò si deve aggiungere la preoccupazione per la presentazione da parte di SAB del nuovo master-plan aeroportuale che dovrebbe permettere il raddoppio della utenza attuale entro il 2020, master-plan che ha avuto una serie di osservazioni da parte della stessa Amministrazione Comunale e che dovrebbe concludere l’iter a breve. Va da sé che, date le condizioni di disagio esistenti, non ci pare possibile ipotizzare incrementi di tale portata neppure contando sul continuo miglioramento tecnologico dei vettori.
Vogliamo essere certi che la qualità della vita di almeno 40.000 cittadini riscontrerà il vostro interesse e, pertanto, ci appelliamo alla vostra azione nelle rispettive assemblee per porre le basi di una nuova normativa che possa essere estesa ai casi analoghi di altri aeroporti italiani.
Per il Comitato per la Compatibilità Aeroporto-Città (Bologna) – CoCompAer
Paolo Serra