“Treno in città, se cresce il club dei ragionevoli”. Paolo Serra l’Unità 3 febbraio 2013

sfr treno

 

Stazione – Fiera – Aeroporto: La palla al balzo

 Ora è nero su  bianco. Nel protocollo d’intesa firmato il 30 gennaio scorso fra Comune, Provincia e  Fiera di Bologna è compresa la attivazione della linea 6 del SFM, il cosiddetto “braccetto” che, lungo la esistente linea sopraelevata di cintura, congiunge la Stazione alla Fiera, passa a fianco di CNR, Aldini e Tecnopolo, con interessanti possibilità di prolungamento a San Donnino e  CAAB. Secondo una simulazione della Provincia, confermata dalla tesi di laurea di Sara Belluzzi del 2011 (relatore Giorgio Praderio),  l’investimento sarebbe di 20 milioni con assetto base alla mezz’ora utilizzando promiscuamente i binari merci, e di 30 con un binario dedicato. Non possiamo che esprimere una “viva e vibrante soddisfazione”, come direbbe Crozza/Napolitano, per la entrata di Duccio Campagnoli, Beatrice Draghetti, Giacomo Venturi, Virginio Merola e Andrea Colombo nel non affollato novero dei bolognesi ragionevoli, cioè di quelli che di fronte a problemi, necessità, desideri, prima di lanciarsi in ipotesi di rutilanti nuove opere controllano, se, per caso, non ci sia qualcosa di già esistente utilizzabile per funzionale e decorosa risposta. Saltato, con immensa fortuna dei futuri bolognesi, il faraonico tunnel previsto da Guazzaloca e confermato da Cofferati e definitivamente abbandonata la proposta di navetta gemella del people mover si useranno, finalmente, i binari di cui Bologna è ricchissima fin dalla seconda metà dell’800 e che sono rimasti deplorevolmente sottoutilizzati negli ultimi sessanta anni, quando non addirittura smantellati. Campagnoli propone di utilizzare per l’opera parte dei fondi recuperati dalla metro-tramvia  cassata. Noi, inguaribilmente ottimisti, crediamo che non sia neppure necessario sacrificare filobus o altre parti del SFM. Basterebbe riuscire a far entrare nel club dei ragionevoli anche Vasco Errani e Alfredo Peri, convincerli a dirottare su questo progetto i 3,5 milioni che avevano stanziato per la metro-tramvia ed i 27,5 milioni di fondi europei che dal 2008 aspettano inutilmente di trovare soci privati per essere spesi per il people mover. Non c’è neppure bisogno di nuove progettazioni, basterebbe ripristinare il precedente assemblaggio del SFM che prevedeva la stazione Aeroporto di via Bencivenni a cavallo dei binari per Milano e per Verona, che garantiscono un treno ogni 15’  e l’interramento della Bologna – Budrio a due binari per non occludersi per sempre ogni sviluppo futuro su una linea che da Vignola a Portomaggiore si configura come una vera e propria metropolitana di superficie e raggiunge attrattori importanti come il Maggiore il Sant’Orsola e l’Università.

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“Se i limiti del Marconi consigliano un piano B” paolo serra l’Unità 17 novembre 2012

Masterplan Marconi 09/23

Il People Mover e i problemi del Marconi

Al di la della indagine della Procura sulla commissione di reati, dibattimentalmente dimostrabili, sulla quale dovrebbe essere norma sospendere giudizi, resta difficilmente comprensibile la pervicacia degli enti locali bolognesi, con la regia neppure tanto occulta della Regione, con la quale difendono il progetto di navetta dalla Stazione al Marconi. Progetto che si configura come puro e semplice marketing urbano non avendo alcun altro senso collegare due poli già ampiamente collegati da linee ferroviarie passanti se non quello di mettere un fiore all’occhiello (su un frack pieno di toppe). Il people-mover,  oltre a non fare parte in nessun modo del Trasporto pubblico urbano o metropolitano, è, in tutta evidenza molto pericoloso economicamente, se è vero, come è vero, che la Coop Costruzioni e la Marconi Express cercano, inutilmente, capitali privati disposti a correre il rischio da oltre 4 anni, mentre per quanto riguarda il terminale al Marconi sussistono problemi non risolti destinati a diventare non risolvibili a breve termine. Il bello è che la Regione, che ci mette 27 milioni di euro a fondo perduto, ne è completamente consapevole. Estraiamo dal parere ufficiale del Dir. Gen. Ambiente, Suolo e Costa della Reg. Emilia-Romagna sullo Studio di Impatto Ambientale del Masterplan 09-23 del Marconi di Bologna, presentato da Sab, che contiene la richiesta di superamento dell’attuale tetto di 5,5 milioni di passeggeri. Il parere, del 19 settembre 2012, è stato fatto  proprio dalla Giunta. (parere RER su VIA Marconi) Contiene, fra l’altro, le seguenti prescrizioni.  Pag.85: “dovrà essere sviluppata la progettazione della passerella di collegamento della fermata del People Mover all’attuale terminal passeggeri”, Pag.86: “dovrà essere garantito il collegamento fra il People Mover e il nuovo terminal passeggeri, evidenziandone le modalità realizzative, vista la presenza intermedia dell’attuale aerostazione e del corridoio di passaggio per gli elicotteri militari”. Impariamo cioè che Sab, dopo 4 anni, non ha ancora progettato neppure la passerella a suo carico (300.000 euro presunti) mentre a breve termine l’attuale terminale dovrà necessariamente essere sostituito da uno nuovo baricentrico agli imbarchi. C’è di più, vengono finalmente messi nero su bianco i limiti fisici,anche airside, del Marconi: Pag.25: “ criticità dell’attuale configurazione dei piazzali aeromobili”,  “indisponibilità di aree airside per l’ampliamento dei piazzali stessi”, “vincoli all’espansione inerenti a future acquisizioni di aree”, “attuale terminal già sottodimensionato agli attuali volumi di traffico”, “rigidezza dell’attuale configurazione e posizione che non consente futuri rilevanti sviluppi”. Insomma il Marconi non potrà superare gli 8/9 milioni di passeggeri a causa della sua posizione topografica sia per problemi naturali, Reno, sia artificiali, Tangenziale, sia giuridici, area militare invalicabile. Cose già dette altre volte ma che ora sono scritte dalla Regione stessa. Andiamo avanti col People Mover? Non è meglio usare quei 27 milioni per completare la Stazione Aeroporto, ora al grezzo in via Bencivenni, valorizzando il Servizio Ferroviario Metropolitano, e per interrare la Bologna-Budrio a due canne e non a canna unica e completare la fermata Sant’Orsola, e col resto comprare qualche treno?

 

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“ Ma alcuni nodi sono irrisolti” Paolo Serra l’Unità 28 ottobre 2012

SFM stazioni urbane e copertura

Metro-tramvia, people mover e SFM

Alleluia! L’assurdo tunnel fra la Stazione e la Fiera, lasciato in eredità da Guazzaloca ma, purtroppo, accettato da Cofferati, è definitivamente uscito dalle progettazioni cittadine trasformato nel completamento del SFM e della rete di filobus urbani. Sono 237 milioni statali cui se  ne  aggiungeranno125 regionali e locali, se qualche regola del Patto di Stabilità non ci metterà l’ennesima zeppa. Purtroppo questo significa anche che della necessaria tramvia sugli assi forti urbani, Emilia Levante, Emilia Ponente, Corticella, non se ne parlerà per almeno vent’anni ed il servizio offerto non sarà ottimale. Sul fronte del people mover nulla di nuovo, è dal 2008 che la Marconi Express spa cerca capitali di rischio privati per, almeno, dimezzare il mutuo bancario il cui rimborso rende la redditività della società molto dubitativa. Nel 2010 piazzò il 25% delle azioni all’ATC, non certo privata, patteggiando di farle raggiungere il 100% in quattro anni. La giusta reazione del Comune di Bologna ha messo il tutto in stallo, dal 2011 ogni trimestre si prolunga la decisione al trimestre successivo, attendiamo il veglione di capodanno per conoscere la nuova composizione societaria, ed anche se l’assicurazione sull’incasso minimo da parte del Comune resterà nel contratto.  Nel frattempo la stazione SFM  Aeroporto di  via Bencivenni a cavallo delle linee per Verona e Milano è sospesa al grezzo e sulla sola linea per Milano (grazie alla tenacia del Quartiere Borgo Panigale altrimenti sarebbe stata del tutto cassata), mentre per soli 8 milioni di differenza  si interra la parte urbana della Bologna-Budrio ad un solo binario, mettendo una zeppa definitiva a qualsiasi sviluppo ulteriore del SFM. Voglio ricordare, per l’ennesima volta, che sui binari della fantomatica stazione Aeroporto, a 800 metri dalla nuova aerostazione del Marconi, vincolante per l’approvazione del master plan presentato da SAB nel 2011, passerà, ad ogni modo, un treno ogni 15 minuti per verso di marcia, decidere sa farli fermare anziché tirare dritto mi sembrerebbe un esercizio di razionalità. Con i 27 milioni regionali risparmiati dal people mover anche la Bologna-Budrio potrebbe venire completata, compresa la stazione Ospedale Sant’Orsola, un contenitoretto da circa 1.200.000 spostamenti l’anno che una stazioncina se la merita

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“ Servizio ferroviario, alcune scelte su cui riflettere”. Paolo Serra 6 ottobre 2012 l’Unità

Maeklong railway market – Thailandia

PERI ed il SFM

Anche martedì 11 settembre alla Festa dell’Unità di Bologna l’assessore regionale Alfredo Peri ha confermato che i servizi ferroviari (SFR e SFM) sono l’obiettivo strategico fondamentale per il futuro della mobilità della Regione e della costituenda Area Metropolitana di Bologna. Ancora una volta non possiamo che rallegrarcene anche se temiamo, di nuovo, che quando si giungerà ai fatti scopriremo che gli aggettivi strategico e fondamentale debbono avere significati diversi da quelli che si trovano in un vocabolario. Continuiamo, testardamente, a non capire cosa ci sia di strategico nell’interramento ad un solo binario della parte urbana della Bologna – Budrio, che  impedirà la futura possibilità di un cadenzamento sotto i 30’ della linea passante Vignola – Portomaggiore. Una linea che si configura come un vero e proprio metrò di superficie contando 15 fermate nei 20 km  da Casalecchio a Castenaso (fra le quali i due poli sanitari del Maggiore e del Sant’Orsola che assommano un numero di spostamenti equivalente a quelli del Marconi e della Fiera). Continuiamo a non capire la strategia sottesa alla cancellazione della fermata Aeroporto per evitare ogni possibile concorrenza col fantomatico people-mover. Oggi la maggior parte dei partenti dal Marconi si fa accompagnare in auto da un parente od un amico, la fermata di via Bencivenni, a cavallo delle due linee per VR e MI, consentirebbe a buona parte degli utenti del bacino urbano e provinciale di recarsi direttamente al Marconi con il SFM. Il  people-mover, che costringe ad un passaggio obbligato dalla Stazione Centrale, non è certo un’alternativa per i bolognesi, è solo un comodo passaggio verso la città per chi arriva in aereo.

L’assessore ha anche continuato a lamentare il procedere del disimpegno degli ultimi due governi che sembrano voler lasciare la partita sulle spalle delle finanze regionali. Forse, però, i tecnici avranno notato che dal 2001 la Regione ha evitato di utilizzare la maggiorazione del 10% sul bollo di circolazione. L’assessore ritiene giusto non alzare la pressione fiscale locale. A parte che, in media, si tratta di poco più di 20 euro l’anno, che per 3,5 milioni di veicoli immatricolati diventano70 milioni, mi pare che le alternative consistano o in un taglio dei servizi, o in un aumento delle tariffe, o in un road pricing sulla Tangenziale di Bologna. Non mi pare che la soluzione del bollo auto sia la peggiore…

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