MARCONI: ATTERRAGGIO STRUMENTALE ANCHE DA SUD EST Resto del Carlino 17 ottobre 2011 marco tavasani

Due antenne per fermare il rumore degli aerei

All’aeroporto Marconi

Nuova tecnologia dopo le denunce dei residenti

Bologna, 17 ottobre 2011 – Dovrebbero diminuire i disagi degli abitanti del Navile e di alcune aree limitrofe, come conseguenza indiretta dell’installazione sulla testata pista 30 del Marconi (quella vicina alla tangenziale e alla città) di un sistema di atterraggio strumentale (Ils) che consentirà agli aerei di effettuare atterraggi di precisione. Sull’altra testata, la 12 (per i jet che arrivano da Ovest), da anni è già in funzione un Ils di categoria 3b che consente di atterrare anche quando la visibilità verticale è nulla e quella sulla pista non inferiore a 75 metri.

Praticamente il Marconi è ai massimi livelli europei in fatto di atterraggi strumentali di precisione in ogni condizione di tempo (fatta salva la neve o il vento forte in coda), garantendo così un elevatissimo standard di regolarità ai voli. E dopo Fiumicino, Malpensa e Olbia sarà il quarto scalo italiano con due apparati Ils sulle piste. Da qualche mese l’Enav (Ente nazionale assistenza al volo) ha infatti deciso di installare anche sull’estremità opposta (pista 30) un Ils con un investimento di 1,8 milioni di euro.

Questo sistema (un’antenna indica l’angolo di discesa, un’altra il corretto allineamento con l’asse pista), dovrebbe portare, indirettamente, alla diminuzione del disagio provocato soprattutto nei mesi da giugno ad agosto ai 3.568 abitanti delle zone del Navile, al punto che si era costituito un comitato che, in una lettera al sindaco Virginio Merola lamentava continui sorvoli di aerei in decollo e un fastidioso aumento del rumore.

«L’installazione di un Ils sulla pista 30, che sarà operativo entro5/6 mesi — spiega Mariano Longo, direttore Enav di Bologna — consentirà di passare da una fase di avvicinamento strumentale non di precisione, ad una di precisione. L’apparato comporterà così un migliore utilizzo dell’infrastruttura aeroportuale». L’Ils, omologato in categoria 1, consentirà atterraggi di precisione purché la visibilità in pista non sia inferiore a 800 metri e quella verticale di circa 60. ‘Sequenziando’ gli atterraggi per la pista 30 potranno aumentare (condizioni meteo e di traffico permettendo) i decolli verso Ovest.
Con due Ils il Marconi farà un salto di qualità notevole e anche in presenza di nuvole basse e vento da Ovest sarà possibile atterrare dalla città: la fase di avvicinamento è sempre meno rumorosa e avviene a velocità più bassa rispetto al decollo, in quanto i motori emettono una spinta ridotta.

«Quanto al rumore — dice Adelaide Corvaglia, direttore Arpa Bologna — nei mesi di luglio e agosto le 9 centraline collegate ad un sistema elettronico non hanno evidenziato il superamento dei limiti nelle settimane più critiche (i dati definitivi li avremo a gennaio), anche se abbiamo notato in generale un leggero incremento del livello acustico di 1/1,4 decibel. La situazione era oggettivamente peggiorata e il disturbo per i residenti aumentato, ma in quei mesi il radar non era operativo e quindi c’è stato un aumento dei decolli verso la città».

Intanto l’Enac renderà più stringenti le regole per i decolli verso la città. «I piloti devono virare a sinistra raggiunta l’altezza di 800 piedi o a 2 miglia dal Vor (radioassistenza di navigazione); comunque quale delle due situazioni si verifica prima — spiega una fonte dell’aviazione civile —. Diversamente faremo scattare le multe alle compagnie».

Marco Tavasani   Resto del Carlino

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“Due antenne non bastano”.

Caro Tavasani,

sono anni che lamentiamo che il privilegio dell’aeroporto Marconi di Bologna, di essere situato a 3,5 km in linea d’aria da piazza Maggiore, comporta il disagio per molti abitanti della città di sopportare livelli, e frequenze, di rumore tali da rendere impossibili attività consuete come conversare, telefonare, lavorare, ascoltare la radio o la televisione, per non parlare del riposo e del sonno. Negli ultimi due anni il numero dei decolli verso sud ovest, è aumentato fino a superare i 70 di media giornaliera nonostante un Notam del 1998 obblighi, in teoria, a decollare verso nord est. Questo perché la radio assistenza (ILS)  esiste solo da quella parte vincolando gli atterraggi e, perciò, impedendo i decolli. Ora, dal tuo Tavasani sul Carlino di oggi apprendiamo che, finalmente, con una spesa di 1,8 milioni, l’ENAV istallerà l’ILS anche dalla parte di Bologna in modo da riequilibrare la situazione ed alleviare le sofferenze di qualche decina di migliaia di persone che abitano a Lame, Arcoveggio, Croce Coperta e San Donato, non solo i 3.568 abitanti di Pescarola-Noce.  Visto che un decollo produce circa il triplo del rumore, e vibrazioni, di un atterraggio il sollievo è evidente. Tutto risolto allora? Direi proprio di no, e le ragioni sono molte. La prima è che se un decollo fa più rumore di un atterraggio quest’ultimo impressiona psicologicamente molto di più. La seconda è che il livello del rumore aeroportuale (LVA) è un dato statistico medio, che somma tutti gli eventi rumorosi e li spalma su 17 ore diurne (6-23) e 7 notturne (23-6). Questo non riesce a misurare l’effetto, ben diverso, di molti  eventi su pochi  minuti che si registrano, ed esempio, spesso durante le ore serali. La legge è del 1997, ed andrebbe migliorata. Ad esempio in Belgio hanno aggiunto una terza fascia oraria, dalle 19 alle 23 per proteggere i rapporti sociali delle famiglie al rientro dal lavoro o dallo studio. Il Comitato per la Compatibilità Aeroporto-Città, che si è creato nel luglio scorso e che sta raccogliendo migliaia di firme su una petizione, chiede fasce di rispetto dalle 14 alle 16 e dalle 19 alle 8, evidentemente i problemi sono simili. La terza è che le ragioni per cui i piloti in molti casi tendono a voler decollare verso la città non sono solo tecniche o meteorologiche ma anche economiche, tant’è vero che per tutta l’estate abbiamo sentito numerosi decolli verso sud est dalle 6 alle 7 di mattina pur in totale assenza di atterraggi da nord ovest. La quarta è che, comunque, il rumore degli aerei non diminuisce ma viene meglio ripartito, ma chi abita nella zona industriale del Lippo non sarà certamente lieto della notizia.

Il Marconi ha dei limiti strutturali insuperabili dovuti proprio alla sua posizione privilegiata. La soluzione pensata da Sab a cavallo del 2000 fu quella di acquisire l’aeroporto di Forlì e farne la seconda pista collegata con una navetta ferroviaria sulla quale si potesse anche fare il check-in. Il socio di maggioranza (CCIA) non ne volle sapere, ed anche quelli di minoranza (Enti Locali) non furono certo decisi nel sostenere l’ipotesi. Ma la Regione è ancora in tempo a riprendere le redini di un sistema aeroportuale regionale di cui si parla da oltre 20 anni ma che non riesce a far nascere.

Paolo Serra                   Resto del Carlino   19/10/2011  L’Unità  30/10/2011

 

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LA PETIZIONE 29 settembre / 30 novembre 2011

Via Cà Bianca 3/3°

 Petizione al Signor Sindaco di Bologna,

       l’aeroporto G. Marconi è una delle porte di Bologna da e verso il mondo. Nel2010 hasuperato i 5,5 milioni di passeggeri e 64.000 movimenti di aeromobili commerciali (175 al giorno di media). L’aeroporto è una delle ricchezze della città e, come tale, va salvaguardato, ma si trova a circa 3,5 km in linea d’aria da Piazza Maggiore ed ha una sola pista orientata da nord-ovest a sud-est che punta verso zone densamente urbanizzate di Bologna (Pescarola-Bertalia, Beverara-Marco Polo, Barbieri-Arcoveggio le più immediate), zone dove vivono oltre 40.000 cittadini e dove esistono anche molte scuole e strutture sanitarie. Per questo costituisce anche un grave problema ambientale. Per ragioni tecniche finora insuperate la pista possiede un sistema di volo strumentale (ILS) solo verso il Bargellino, per ciò quasi tutti gli atterraggi avvengono da nord-ovest il ché ostacola i decolli costringendone la maggior parte verso la città malgrado un Notam ministeriale dal 1998 li abbia formalmente inibiti. Negli anni ’90, pur con la metà dei voli attuali, il rumore rilevato dalla centralina di Pescarola (l’unica allora esistente) registrava medie settimanali attorno ai 68 decibel. Fatto che fece sollevare i cittadini, disturbati da fragore e  vibrazioni, e preoccupati per la salute e per il rischio di incidenti ed inquinamento atmosferico. Fu costituito, così, un combattivo Comitato perla Compatibilità AeroportoCittà. Alcune misure prese in seguito alle proteste, fra le quali nuove procedure di decollo, l’allungamento della pista e, soprattutto, l’eliminazione dai cieli europei degli aerei più rumorosi (i famigerati cap. 2 Icao) hanno consentito un periodo di sostanziale miglioramento, tant’è vero che fino al 2009 ci si stabilizzò attorno a 60 decibel. Nell’estate del 2010, però, le nostre orecchie ed il nostro sistema nervoso hanno percepito una svolta negativa, regolarmente segnalata dalla centralina che è schizzata attorno ai 63 decibel (ogni 3 decibel si registra il raddoppio del rumore percepito), dati confermati nella primavera del 2011. Oggi sulle nostre teste non passano meno di 70 aerei al giorno, con concentrazioni anche di parecchi passaggi in pochi minuti nelle ore di punta che impediscono normali attività come la conversazione o l’ascolto radiotelevisivo e telefonico, oltre ad impedire qualsiasi forma di riposo dalle 6 di mattina alle 11 di sera (ed a volte anche durante la notte). In giugno la centralina è stata stabilmente attorno ai 65 decibel, tetto massimo previsto dalla legge per una settimana ogni quadrimestre. La Sab ha presentato nel giugno scorso un nuovo Master Plan che prevede il raddoppio dei passeggeri ed un aumento dei movimenti di oltre il 50%. Non riusciamo a comprendere come tutto ciò possa essere ipotizzato. Al contrario occorre agire immediatamente per ricondurre la nostra esistenza ad un minimo di vivibilità. All’uopo durante un’affollata assemblea autoconvocata tenuta il 26 luglio 2011 abbiamo concordato su alcune proposte che le presentiamo:

  • Creazione di fasce orarie  durante le quali sia impedito il decollo verso la città se non per ragioni atmosferiche (dalle 14 alle 16 e dalle 19 alle 08)
  • Suddivisione degli aeromobili cap. 3 Icao in due sottofasce e proibizione di qualsiasi decollo verso Bologna della fascia più rumorosa (tipo MD80, Airbus300, etc) o di quelli che risentono della lunghezza della pista (Boeing747 etc)
  • Manovra tariffaria che incentivi i decolli da pista 30 nei confronti di quelli da pista 12
  • Sanzioni pecuniarie per piloti e vettori che non rispettano le procedure antirumore
  • Riposizionamento centralina Arcoveggio, sospesa dal 2008 e posizionamento di una nuova al Quartiere San Donato (fra via del Lavoro e via della Repubblica)

E’ appena il caso di dire che qualsiasi richiesta di aumento dell’attività del Marconi debba essere corredata di uno studio sull’effetto ambientale sui Quartieri Navile e San Donato effettuato da un Ente terzo come fu fatto negli anni 90 (Battelle e Bechtel) per il Master Plan precedente.

 Per il Comitato,

 Serra Paolo – Via Bertalia 11 – mad9921@iperbole.bologna.it

Seguono firme sul retro.

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LETTERA AL SINDACO 1 agosto 2011 (102 cittadini)

COMITATO per la COMPATIBILITÀ AEROPORTO-CITTÀ

 

Signor Sindaco di Bologna,

l’aeroporto G. Marconi è una delle porte di Bologna da e verso il mondo. Nel 2010 ha superato i 5,5 milioni di passeggeri e 64.000 movimenti di aeromobili commerciali (175 al giorno di media). L’aeroporto è una delle ricchezze della città e, come tale, va salvaguardato, ma si trova a circa 3,5 km in linea d’aria da Piazza Maggiore ed ha una sola pista orientata da nord-ovest a sud-est che punta verso zone densamente urbanizzate di Bologna (Pescarola-Bertalia, Beverara-Marco Polo, Barbieri-Arcoveggio le più immediate), zone dove vivono oltre 40.000 cittadini e dove esistono anche molte scuole e strutture sanitarie. Per questo costituisce anche un grave problema ambientale. Per ragioni tecniche finora insuperate la pista possiede un sistema di volo strumentale (ILS) solo verso il Bargellino, per ciò quasi tutti gli atterraggi avvengono da nord-ovest il ché ostacola i decolli costringendone la maggior parte verso la città malgrado un Notam ministeriale dal 1998 li abbia formalmente inibiti. Negli anni ’90, pur con la metà dei voli attuali, il rumore rilevato dalla centralina di Pescarola (l’unica allora esistente) registrava medie settimanali attorno ai 68 decibel. Fatto che fece sollevare i cittadini, disturbati da fragore e  vibrazioni, e preoccupati per la salute e per il rischio di incidenti ed inquinamento atmosferico. Fu costituito, così, un combattivo Comitato per la Compatibilità Aeroporto Città. Alcune misure prese in seguito alle proteste, fra le quali nuove procedure di decollo, l’allungamento della pista e, soprattutto, l’eliminazione dai cieli europei degli aerei più rumorosi (i famigerati cap. 2 Icao) hanno consentito un periodo di sostanziale miglioramento, tant’è vero che fino al 2009 ci si stabilizzò attorno a 60 decibel. Nell’estate del 2010, però, le nostre orecchie ed il nostro sistema nervoso hanno percepito una svolta negativa, regolarmente segnalata dalla centralina che è schizzata attorno ai 63 decibel (ogni 3 decibel si registra il raddoppio del rumore percepito), dati confermati nella primavera del 2011. Oggi sulle nostre teste non passano meno di 70 aerei al giorno, con concentrazioni anche di parecchi passaggi in pochi minuti nelle ore di punta che impediscono normali attività come la conversazione o l’ascolto radiotelevisivo e telefonico, oltre ad impedire qualsiasi forma di riposo dalle 6 di mattina alle 11 di sera (ed a volte anche durante la notte). In giugno la centralina è stata stabilmente attorno ai 65 decibel, tetto massimo previsto dalla legge per una settimana ogni quadrimestre. La Sab ha presentato nel giugno scorso un nuovo Master Plan che prevede il raddoppio dei passeggeri ed un aumento dei movimenti di oltre il 50%. Non riusciamo a comprendere come tutto ciò possa essere ipotizzato. Al contrario occorre agire immediatamente per ricondurre la nostra esistenza ad un minimo di vivibilità. All’uopo durante un’affollata assemblea autoconvocata tenuta il 26 luglio 2011 abbiamo concordato su alcune proposte che le presentiamo:

  • Creazione di fasce orarie  durante le quali sia impedito il decollo verso la città se non per ragioni atmosferiche (dalle 14 alle 16 e dalle 19 alle 08)
  • Suddivisione degli aeromobili cap. 3 Icao in due sottofasce e proibizione di qualsiasi decollo verso Bologna della fascia più rumorosa (tipo MD80, Airbus300, etc) o di quelli che risentono della lunghezza della pista (Boeing747 etc)
  • Manovra tariffaria che incentivi i decolli da pista 30 nei confronti di quelli da pista 12
  • Sanzioni pecuniarie per piloti e vettori che non rispettano le procedure antirumore
  • Riposizionamento centralina Arcoveggio, sospesa dal 2008 e posizionamento di una nuova al Quartiere San Donato (fra via del Lavoro e via della Repubblica)

E’ appena il caso di dire che qualsiasi richiesta di aumento dell’attività del Marconi debba essere corredata di uno studio sull’effetto ambientale sui Quartieri Navile e San Donato effettuato da un Ente terzo come fu fatto negli anni 90 (Battelle e Bechtel) per il Master Plan precedente.

 

Un gruppo di cittadini di Pescarola, Bertalia, Noce, Beverara, Marco Polo, Barbieri, Arcoveggio etc…

 

Paolo Serra via Bertalia 11  –  mad9921@iperbole.bologna.it

 

abovolenta@libero.it gf.giannetto@virgilio.it sarispari@yahoo.com
adler.bolelli@gmail.com gianni_cuzzani@libero.it savino.cicoria@fastwebnet.it
alfredacaf@gmail.com gilberto.monti@alice.it sillgio@hotmail.it
amchiriaco@gmail.com giuliano.bugani@fastwebnet.it silvanademaria@alice.it
andrea.folli@alice.it giuseppebonazzi@iperbole.bologna.it silversere85@gmail.com
annamariamandelli@tiscali.it glivo41@alice.it solelunayoga@yahoo.it
balem@libero.it ilrestodeldodino1@gmail.com stefano.baccolini@libero.it
bea2473@libero.it imalaguti@tin.it stefano@gmail.com
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carla.stefano@alice.it lenzi_ale@yahoo.it 3388918182
carpesci@alice.it leonedibello@gmail.com 3357691382
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d.regazzi@alice.it luca.costa7@studio.unibo.it 3407086126
dantemonari@hotmail.com luca75chiapparini@yahoo.it 3397854013
davide.zandona@liberatelearagoste.it luciaresca@gmail.com 3388918182
delia.martelli@alice.it Marinella.Farina@comune.bologna.it 3470301901
distefano.rossana@fastwebnet.it massimiliano.zulli@libero.it 3381525125
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enrico.morganti@fastwebnet.it maurognudi@alice.it 3405907750
ettore.baldanzi@yahoo.it michelaantonia@yahoo.com 3283923798
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falketto16@tin.it navile@fastwebnet.it 3203136591
fio47@libero.it p.fallacara@gmail.com 0516344817
fiorindo.gaspari@unibo.it pasantacroce@teletu.it 0516350612
francesco@francescobeduzzi.it proietto.ferdinando@libero.it 0516341471
g.leonelli@ausl.bologna.it Roberta.Martiriggiano@comune.bologna.it
g.luana@libero.it robertorodolfocami@gmail.com
g.piazzi@it.vuitton.com rossella.brighetti@gruppogde.it

 

 

 

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Ricostruiamo il COMITATO per la COMPATIBILITÀ AEROPORTO-CITTÀ 26 luglio 2011

ISTITUTO BATTELLE studio 1998 PROIEZIONE AL 2006-10

L’aeroporto G. Marconi è una delle porte di Bologna da e verso il mondo. Nel 2010 ha superato i 5,5 milioni di passeggeri e 64.000 movimenti di aeromobili commerciali (175 al giorno di media). L’aeroporto G. Marconi è una delle ricchezze della città e, come tale, va salvaguardato, ma si trova a circa 3,5 km in linea d’aria da Piazza Maggiore ed ha una sola pista orientata da nord-ovest a sud-est che punta verso zone densamente urbanizzate delle aree a nord di Bologna (Pescarola-Bertalia, Beverara-Marco Polo, Barbieri-Arcoveggio le più immediate), zone dove esistono anche molte scuole e strutture sanitarie. Per questo costituisce anche un grave problema ambientale. Per ragioni tecniche che paiono insuperabili la pista possiede un sistema di volo strumentale (ILS) solo verso il Bargellino, per questo quasi tutti gli atterraggi avvengono da nord-ovest il ché ostacola i decolli costringendone la maggior parte verso la città malgrado un Notam ministeriale dal 1998 li abbia formalmente inibiti. Negli anni ’90, pur con attività molto inferiori all’attuale (mediamente la metà dei voli), il rumore rilevato dalla centralina di Pescarola (l’unica allora esistente) registrava medie settimanali attorno ai 68 decibel. fatto che fece sollevare i cittadini e costituire un Comitato per la Compatibilità Aeroporto Città. Alcune misure prese in seguito alle proteste, fra le quali nuove procedure di decollo, l’allungamento della pista e, soprattutto, l’eliminazione dai cieli europei degli aerei più rumorosi (i famigerati cap. 2 Icao) hanno consentito un periodo di sostanziale miglioramento, tant’è vero che fino al 2009 difficilmente si sono raggiunti i 60 decibel. Nell’estate del 2010, però, le nostre orecchie ed il nostro sistema nervoso hanno percepito una svolta negativa, regolarmente segnalata dalla centralina che è schizzata attorno ai 63 decibel (ogni 3 decibel si registra il raddoppio del rumore percepito), dati confermati nella primavera del 2011. Oggi sulle nostre teste non passano meno di 70 aerei al giorno, con concentrazioni anche di parecchi passaggi in pochi minuti nelle ore di punta che impediscono normali attività come la conversazione o l’ascolto radiotelevisivo e telefonico, oltre ad impedire qualsiasi forma di riposo dalle 6 di mattina alle 11 di sera (ed a volte anche durante la notte).

 

Per questo riteniamo utile convocare una assemblea alla Piazza Centrale del Parco della Casa Gialla (accessi da via Marco Polo, Piazza da Verazzano e via Vasco de Gama, martedì 26 luglio 2011 alle ore 20,30.

Al fine di individuare nuove strade da percorrere che consentano di coniugare sviluppo e qualità di vita, occorre che vi sia un’ampia partecipazione.                                           Facciamo sentire la nostra voce!

  • Ti sembra che il rumore dagli aerei sulla tua testa stia diventando eccessivo?
  • Ti capita di non riuscire a seguire un programma per TV o alla radio o di sospendere un dialogo al telefono o a voce?
  • Ti capita di essere svegliato da uno o più aerei mentre ti riposi la mattina presto o nelle prime ore pomeridiane?
  • Hai dei disturbi nella tua attività lavorativa?
  • Hai notato se i tuoi bambini siano disturbati dai passaggi a bassa quota a casa o a scuola?
  • Hai notato passaggi consecutivi di molti aerei in pochi minuti o passaggi notturni?
  • Vicino a casa tua a volte partono gli allarmi nelle case e sulle auto al passaggio di particolari aerei?
  • Sai che il rumore eccessivo e continuo può causare danni all’apparato cardiocircolatorio ed aumenti dei valori medi pressori?

Manda subito una email a:

URPNavile@comune.bologna.it

e per conoscenza al nostro comitato:

rumoreaerei@gmail.com


 

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