SFM vs MS (treni locali contro people mover)
Ha avuto buon gioco il giovane, e sveglio, assessore Colombo nel dimostrare che fra l’uso del Marconi Express (ME), così è stato battezzato il people mover fra la Stazione Centrale di Bologna, e l’aerostazione del Marconi, che fa il percorso in 11 minuti complessivi, e quello della Stazione SFM del Bargellino, 35 minuti, ci sono ben 24 minuti di vantaggio. Minuti che giustificano, secondo la Giunta, l’investimento di oltre 90 milioni e gli 8 euro di biglietto. Il fatto è che il confronto ME/SFM non va fatto sul Bargellino, che dista dall’aerostazione poco meno della Stazione Centrale ma sulla stazione di via Bencivenni a cavallo delle due linee Bo-Mi (SFM 5) e Bo-Vr (SFM 3), chiamata, per l’appunto “Aeroporto” già costruita al grezzo, compresi tutti i sottopassi ciclopedonali e le rotatorie stradali, poi sacrificata sull’altare prima della metropolitana sotterranea di Guazzaloca e poi del people-mover di Cofferati. La stazione si trova su via Bencivenni, attaccata alla nuova rotatoria, a 1200 metri dall’attuale aerostazione ed, addirittura, a soli 800 metri dalla nuova aerostazione prevista per il 2018 dal Master Plan presentato dalla SAB il 27 giugno scorso, di cui pare che i progettisti del ME non fossero a conoscenza, tanto per cambiare. In tal modo essendo la frequenza dei treni SFM di 15 minuti, l’attesa media diventa di 7 e 30, ed il percorso di 6, sono 13 minuti e mezzo ai quali va aggiunto il tempo per percorrere via Bencivenni, con un bus navetta, o con un marciapiede mobile a costi molto contenuti. Inoltre utilizzando sia SFM 3 che SFM 5 da 19 stazioni i passeggeri non sarebbero costretti a passare dalla Centrale. E parlo di Bologna San Ruffillo, Mazzini, Rimesse e Prati di Caprara (quasi metà della città), oltre, ovviamente da tutte quelle sulla linea 3 fino a Mirandola, e sulla 5 fino a Modena. Per non parlare delle linee del Servizio Regionale, attraverso la Stazione Aeroporto il Marconi potrebbe essere raggiunto direttamente da Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Forli, Rimini, Ravenna e di quelle interregionali Verona, Milano, Pesaro, Ancona, Firenze. Siamo proprio certi che il Marconi Express sia così conveniente e razionale? Ed il SFM non diverrebbe così, finalmente, realmente strategico come sentiamo ripetere vanamente da oltre 15 anni? Con i capitali risparmiati, per esempio si potrebbe raddoppiare la galleria dell’interramento della Bologna-Budrio, ora prevista solo ad un binario per un poco lungimirante senso del risparmio.
Paolo Serra mad9921@iperbole.bologna.it
SUI TEMPI MONOROTAIA BATTE TRENO
Unità 22 luglio 2011
Come abbiamo chiarito pubblicamente in Consiglio comunale, il people mover resta a nostro avviso la soluzione più fattibile ed efficiente nel collegare Stazione e Aeroporto, per una pluralità di motivi, che rendono sconveniente l’uso del SFM.
Anzitutto, i tempi sono sensibilmente inferiori: è stato calcolato che in treno servirebbero in media 21’ o 35’ (a seconda che la stazione d’arrivo sia Borgo Panigale oppure Bargellino), contro i 10’ del people mover. Considerando che ormai in mezz’ora si va dalla nostra città a Firenze, non è pensabile impiegare quasi lo stesso tempo per 5 km (la distanza tra la stazione e il ‘Marconi’).
Ma soprattutto, all’esperto di lunga data Paolo Serra, intervenuto ieri sul vostro giornale, non sfuggiranno le criticità della “rottura di carico”, ossia l’estrema scomodità di due diversi sistemi di trasporto. Arrivati alla stazione SFM da Bologna Centrale, infatti, gli utenti dovrebbero scendere dal treno e salire su una navetta per il restante tratto fino all’aeroporto, operazione assai disagevole tanto più per persone che di solito portano con sé bagagli.
C’è poi anche l’aspetto economico, finora sottovalutato. I costi di esercizio ferroviario sono molto più elevati rispetto a quelli di una tecnologia più leggera come il people mover, che peraltro, a differenza del treno, conta su un investimento preponderante di privati (72 milioni € su 100). In più, vanno conteggiati gli oneri per la costruzione e gestione del collegamento aggiuntivo per coprire l’itinerario stazione SFM-aeroporto.
Non sono inoltre da considerare marginali le perturbazioni, tipiche del traffico ferroviario in ingresso/uscita da Bologna, a cui sarebbe soggetta la connessione via treno. Un utente che per definizione ha bisogno di puntualità (per prendere in tempo un aereo/treno) difficilmente sarà disposto ad arrivare in ritardo. Il people mover, girando in sede riservata, garantisce quella regolarità e tempestività, che l’ipotesi-treno può offrire solo con ulteriori binari (ma allora si tratterebbe di realizzare un’opera nuova, con costi e tempi assai rilevanti, non di sfruttare l’esistente).
Ancora, l’ora di punta, cioè la fascia in cui si concentrano gli spostamenti e in cui quindi va assicurata la massima capacità e frequenza dei mezzi, può risultare assai diversa per l’utenza del SFM rispetto a quella aeroportuale; col rischio di avere un servizio debole a fronte di una domanda forte, e viceversa.
Rispetto all’utilità, appetibilità e sostenibilità dell’opera, consideriamo infine che già nel 2010 il “BLQ”, la navetta bus stazione-aeroporto, ha trasportato 853mila persone, cioè più di quelle previste il primo anno per il people mover, che però sarà molto più confortevole e ci metterà un terzo del tempo, a sostanziale parità di costo del biglietto.
Andrea Colombo Assessore alla Mobilità del Comune di Bologna
SE SI PUNTA DAVVERO SUL TRENO
Unità 24 luglio 2011
Caro Colombo,
i lettori dell’Unità hanno letto il mio articolo e la tua replica ed hanno quasi tutti gli elementi per giudicare se sia meglio il Servizio Ferroviario Metropolitano od il Marconi Express (SFM vs ME). Mi premono, però, alcune precisazioni. Io non ho paragonato il ME con le stazioni del Bargellino (linea 3-frequenza 30 minuti) e di Borgo Panigale-Scala (linea 5-frequenza 30 minuti), bensì con la stazione Aeroporto a cavallo delle due linee (frequenza complessiva 15 minuti) ed ho solo accennato ai treni del servizio regionale (SFR) anch’essi con frequenza 30 minuti. A SFR più SFM implementati (nel 2013) la frequenza di treni da e verso il Marconi sarà di 10 minuti con un tempo di attesa medio di 5 e di percorrenza di 6, totale 11. Treni che gireranno indipendentemente dall’esistenza dell’ME ed i cui costi di esercizio graveranno già sulla comunità. Proprio per questo sarebbe bene sfruttarli al massimo visto che le ore di punta del Marconi (dalle 11 alle 14) non mi pare siano in sovrapposizione a quelle del pendolarismo. Quanto alle altre obiezioni mi pare che non siano troppo ben fondate. Evitare rotture di carico? Ma obbligare tutti ad andare alla Stazione Centrale non è una rottura di carico? E tutti gli utenti che abitano a ovest del Marconi fino a Piacenza e Mirandola? E per quelli di quasi metà Bologna che differenza fa andare alla Centrale per prendere il ME o andare alla Aeroporto e trovarsi a 1200 metri dall’imbarco (per ora) e a 800 dal 2018? (senza contare che nel 2018 anche il Terminal del ME sarà ad almeno 600 metri dagli imbarchi). Oltretutto nel 2013 la Stazione Centrale riavrà tutt’e 16 i suoi binari di superficie più i 4 sottorranei dell’A/V, ed i disservizi dovrebbero essere eliminati. Se non sarà così è meglio che cessiamo di pensare di vivere in un paese civile. Per quanto riguarda il project financing non credi sarebbe meglio sospendere il giudizio visto che è in corso un’indagine della Corte dei Conti? Non fai cenno all’interramento della Bologna-Budrio ad un solo binario, mi piacerebbe conoscere il tuo parere. Comunque, sempre, “Viva il SFM”, come noto opera strategica prioritaria per Comune, Provincia e Regione da almeno 15 anni.
Paolo Serra