“ Il grillismo, una sfida da raccogliere per il PD” l’Unità 17 maggio 2012 Paolo Serra

Grillismo e Partito Democratico

Non credo che il PD, il mio, il nostro partito, debba essere il più preoccupato per il grande successo del Movimento 5 Stelle nelle amministrative di domenica scorsa. Come il mio quasi omonimo Michele credo necessario ed ampiamente giustificato distinguere fra il trombonismo logorroico del fondatore Beppe Grillo e le centinaia di ragazzi e ragazze che hanno trovato un contenitore,  praticamente autogestito, nel quale scaricare le energie che, normalmente, nei partiti vengono soffocate, quantomeno perché portatrici del temuto virus dell’anticonformismo. D’altronde c’è da chiedersi se il successo del grillismo non derivi più dalla potenza dell’amplificazione da web che dal suo innegabile  talento da intrattenitore. Ho avuto modo di conoscere esponenti grillisti bolognesi ed emiliani: sono per lo più ragazzi e ragazze non molto esperti di politica e neppure vantano molte conoscenze di diritto amministrativo, però sono tendenzialmente svegli, alcuni molto, non opportunisti, carichi di voglia di fare, magari strafare fino a sfiorare l’autolesionismo. Sempre meglio che rimanere paralizzati dalle convenienze. E’ quasi inevitabile, la storia ce lo insegna, che un Movimento, quando necessariamente, anche contro le dichiarazioni di volontà dei suoi stessi esponenti, diventerà un Partito, non riesca a mantenere le premesse. L’esistenza stessa di un’organizzazione ne condiziona fatalmente un riflusso nel conservatorismo. A questo i ragazzi non mi sembrano vaccinati e dall’entusiasmo si passa facilmente alla delusione. Ma queste energie, questa voglia di agire non deve tornare a restare inutilizzata.

Se tornasse sulla Terra il marziano di Flaiano potrebbe facilmente affermare di avere trovato una classe politica composta di alcuni ladri, troppi affaristi, non pochi inconsapevoli, ed alcuni leader talmente ossessionati dalle lotte per il potere, intestine ed esterne, da non avere più energie al momento di doversi occupare dei problemi del paese o della comunità che sono chiamati ad amministrare. E’ naturale che l’istinto di sopravvivenza sia più forte del perseguimento del bene comune ma, purtroppo, il risultato finale è quello che stiamo conoscendo: una classe politica che si è dichiarata incapace di affrontare i problemi che non siano di ordinaria amministrazione, e poco anche quelli. Da qui la crisi potente dei partiti che conosciamo ed il rigetto da parte sempre crescente degli elettori. Credo fermamente che il primo partito che riuscirà a rigenerarsi da questo stato di cose non avrebbe difficoltà a far proprio il grande patrimonio di energie che esiste, malgrado tutto, ancora nel nostro paese. C’è un candidato più plausibile del Partito Democratico? Basterebbe rileggere la dichiarazione d’intenti del Lingotto ed iniziare ad applicarne i contenuti per verificarlo. Molti nel PD aspettano con crescente impazienza.

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Controrisposta all’assessore Urbanistica 11 maggio 2012

All’Ass. all’Urbanistica Ambiente Qualità Urbana e Città Storica del Comune di Bologna

e p.c. Segreteria Generale

Piazza Maggiore 6 – Bologna                P.G. 115201/12  

11 maggio 2012

Oggetto: sua risposta alla petizione dei cittadini del Navile, zone Lame, Arcoveggio e Croce Coperta inviata al Sindaco relativa alla compatibilità aeroporto città. C.F. 29981/2011

 

Gentile Sig.ra Patrizia Gabellini,

abbiamo letto con molta attenzione la sua risposta alla ns. petizione in oggetto indirizzata al Sindaco, risposta che riporta alcune interessanti ammissioni quali quella della notorietà del tema presso l’amministrazione comunale, quella dell’esistenza di un Gruppo tecnico che dal 2005 monitora e gestisce i problemi legati al rumore aeroportuale, quella dell’efficienza del sistema di monitoraggio fisso e di altre misurazioni campionate da Arpa, e quella del fatto che neppure la centralina più sorvolata abbia mai superato i livelli di legge. Ci ha particolarmente fatto piacere la sua consapevolezza che l’indice LVA è una pura valutazione statistica mentre il disagio dei cittadini è particolarmente dovuto a singoli sorvoli particolarmente rumorosi ed effettuati in orari particolari (e reiterati nel breve termine, ci permettiamo di aggiungere). Resta il fatto che, anche se il Marconi, da 6 mesi, sta registrando una diminuzione complessiva di attività nei confronti degli stessi mesi dell’anno precedente, i disagi descritti nella petizione si stanno ripresentando con intensità paragonabile. Nel primo trimestre 2012 sono già decollati verso la città 4200 aerei cui bisogna aggiungere 289 atterraggi, meno rumorosi ma più emotivamente impattanti specie se si è all’aperto. Per questo anche se apprendiamo con favore la notizia ufficiale dall’allestimento del sistema ILS anche verso ovest non possiamo ritenerlo misura sufficiente per garantire una decente qualità della vita per i cittadini delle nostre zone, e, riteniamo, anche in altre limitrofe se avessimo allargato il raggio della nostra azione di ricerca di adesioni alla petizione.

Siamo perfettamente consapevoli che, attualmente non esistono vie legali percorribili per affrontare i nostri problemi, infatti nella petizione ci siamo limitati a fare delle proposte nel tentativo di sollecitare il Sindaco ad operare qualche forma di moral suasion nei confronti delle autorità aeroportuali e di sollecitare governo e parlamento a dare esecuzione a quelle parti del DMA del 1997 che non hanno ancora un regolamento di attuazione. Comunque altri paesi dell’U.E. hanno volontariamente superato i limiti del LVA, che sono i minimi e nulla osta possano essere migliorati, come in Belgio con l’istituzione di una seconda fascia oraria di rispetto o nel Regno Unito col monitoraggio del volo singolo e relativa sanzione automatica a pilota e vettore. Anche negli anni della discussione della cosiddetta Legge Antirumore da vari comitati urbani e da vari enti locali venne una spinta al parlamento che portò, finalmente, con ritardo, ad applicare la direttiva europea. Il nostro aeroporto è stato il primo in Italia a dotarsi di una centralina di monitoraggio, a Pescarola fin dal 1992, poi di una rete completa. In ambedue i casi l’azione di Imbeni e Vitali fu decisiva. Il nostro obiettivo è fare in modo che nessun aereo sorvoli la città se non è veramente necessario, specie nelle ore dedicate al riposo, e, in ogni caso, attenendosi strettamente alle migliori procedure internazionali sperimentate. Vogliamo essere certi che questo è anche l’obiettivo suo e del Sindaco Merola, e che non lesinerete sforzi per perseguirlo.

Le porgo i più cordiali saluti miei e del Comitato

Per il Comitato per la Compatibilità Aeroporto Città.

Paolo Serra

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