Da più parti si sta riaprendo la campagna a favore di una navetta diretta fra la Stazione Centrale ed il Marconi, people-mover o shuttle che dir si voglia, navetta che aspetta da 5 anni i fantomatici capitali privati del project financig. Ancora una volta si paragonano tempi e costi con il bus Blq ed il taxi. Ancora una volta ci si dimentica che verso l’aeroporto esistono due fasce di binari passanti, per Milano e per Verona, dove già oggi corrono 30 treni ogni 6 ore. Leggiamo l’orario partenze da Bologna dalle 6 alle 12, partono 9 Regionali e 4 Regionali Veloci per VR e 5 Regionali, 11 Veloci e 2 Intercity per MI. In media un treno locale ogni 12 minuti passa dove avrebbe dovuto sorgere la Stazione Aeroporto, ora sospesa semicostruita, a 1200 metri dall’attuale Aerostazione e ad 800 metri dalla futura. Futura, ma non troppo, perché necessaria per evitare il declassamento dell’aeroporto, come da prescrizioni ministeriali contenute nel parere favorevole al nuovo Master-plan, ed arrivare al tetto degli 8,5 milioni di passeggeri. Se si tiene conto che con l’implementazione dell’SFM queste frequenze verranno ancora aumentate nelle ore di punta, come già previsto nella gara d’appalto predisposta dalla Regione, pare incredibile che non si pensi di utilizzare questi mezzi per spostamenti che durerebbero meno di 6 minuti (come da orario esistente), ed azzererebbero i tempi a tutti i viaggiatori che stanno ad ovest del Marconi. Con i 30 milioni risparmiati per questa spesa irragionevole la RER potrebbe, appunto, completare la costruzione della Stazione Aeroporto di via Bencivenni a cavallo delle due linee, predisporre l’interramento della Bologna-Budrio per sostenere cadenze di un quarto d’ora e costruirvi la Stazione Sant’Orsola sul binario sud. Rimarrebbero anche almeno 10 milioni per migliorare gli accessi alle Stazioni. Le condizioni attuali della finanza locale non consigliano un uso più avveduto delle spese?