PEOPLE MOVER “Il pasticcio societario” lettera al Corriere Bo pubbl. 31 marzo 2016

cartello via agucchi piccolo

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GE DIGITAL CAMERAPEOPLE MOVER “Il pasticcio societario”

Il viandante che si trovasse a percorrere via Agucchi da Pescarola verso Santa Viola, giunto allo scavalcamento del ramo ferroviario militare dismesso, si troverebbe a mirare il cantiere centrale della navetta sopraelevata fra la Stazione ed il Marconi detta “people mover”. Tale cantiere è affiancato da due cartelloni di diversa misura dove si possono leggere informazioni di vario interesse. In quello più grande scopriamo, infatti, che oltre alla concessionaria Marconi Express ed all’appaltante CCC Scarl (con relative coop subappaltanti, una veneziana, una pistoiese e due bolognesi) esiste anche una affidataria, People Mover Scarl residente allo stesso indirizzo di via Emilio Lepido 182/2 del CCC. In quello più piccolo l’appaltante CCC è nominato referente mentre l’affidataria People Mover è nominata esecutrice. Poichè i miei elementari ricordi di diritto amministrativo e commerciale  risalgono ad oltre 50 anni fa, e nel frattempo abbiamo avuto una serie interminabile di interventi legislativi, non voglio neppure ipotizzare che appaltante e referente non siano sinonimi, così come affidataria ed esecutrice, qualcuno più aggiornato di me potrebbe confermarlo. Mi incuriosiscono, però due fatti: il primo che il CCC, vincente della gara, abbia costituito una concessionaria per costruire l’opera e poi gestirla, come da contratto di finanza di progetto, per poi ritrovarsi stazione appaltante, il secondo che sia stata costituita una terza Scarl per eseguire l’opera (forse solo per costruirla mentre la gestione rimarrà a Marconi Express?).

Viste anche le ultradecennali peripezie della progettazione, che non sono finite in quanto siamo in attesa della conclusione del  processo penale in corso mentre la Procura della Corte dei Conti Regionale ha già quantificato un danno erariale di 14,9 milioni, sarebbe forse il caso che un buon giornalista d’inchiesta, se il ramo non è del tutto estinto, cercasse di sapere la composizione societaria della terza scarl e, soprattutto chi ha garantito col proprio patrimonio i mutui di circa 60 milioni necessari per la esecuzione.

Paolo Serra   Bologna

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Video convegno Legambiente Bologna – Mobilità Metropolitana 5 marzo 2016 Relazioni De Mitri – Serra – Forlani Interventi Colombo e Priolo

  1. introduzione Delluca 11 minuti
  2. relazione De Mitri 20 minuti
  3. relazione Serra 25 minuti
  4. relazione Forlani 20 minuti
  5. intervento Priolo 21 minuti
  6. intervento Colombo 24 minuti
  7. interventi pubblico 42 minuti
  8. replica Colombo 14 minuti
  9. replica Priolo 7 minuti
  10. conclusione Fiorillo 14 minuti

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EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE E LEGGE SUOLI

occupazione telecom bolognaLa ripresa delle occupazione di edifici da parte di senzatetto sta facendo riemergere dal dimenticatoio nel quale era sprofondato il grave problema della insufficienza del demanio pubblico immobiliare di case a canoni politici. Problema che in tutta Europa hanno risolto da più di un secolo grazie all’esproprio a prezzo agricolo dei terreni necessari.

Il governo Moro/Sullo nel 1963 (due noti comunisti…) si azzardò a presentare una legge dei suoli che conteneva quel concetto. Riassumo per i più giovani quello che accadde: la reazione dei proprietari delle aree adiacenti ai centri abitati fu talmente violenta che Sullo fu letteralmente linciato e Moro, per salvare il governo cancellò la proposta che nessuno ha mai più avuto il coraggio di ripresentare al Paese. Eppure non ci sono alternative a quella soluzione senza la quale il concetto di case low cost diventa una pia illusione. Da qui tutti i problemi passati, attuali e futuri. Il Vaticano, proprietario forse di un quarto od un terzo dei terreni interessati fu in prima fila nella canea. Per esempio pubblico una lettera della Nunziatura Apostolica di Roma inviata ai parlamentari.legge suoli vaticano 1legge suoli vaticano 2

 

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